DISFONIA PER PARALISI DEL NERVO RICORRENTE

ecco un esempio:
Hai 45 anni, durante degli esami di routine ha scoperto di avere un problema alla tiroide. Ti hanno consigliato di sottoporti ad un intervento per l’asportazione parziale o totale della ghiandola. L’operazione è andata bene, ma è stato intaccato il nervo ricorrente, che innerva la motilità delle corde vocali. Al tuo risveglio, la tua voce, è quasi assente e questo rappresenta per te un forte disagio sociale. Il medico Otorino o Foniatra ti ha visitata, è ti ha detto che una delle due corde vocali è paralizzata.
Le due corde vocali non riescono più ad addursi (posizionarsi a livello della linea mediana) e vibrare correttamente per creare una voce eufonica (buona). In genere si osserva:
- aumento della frequenza fondamentale;
- riduzione della durata fonatoria;
- precoce affaticabilità;
- timbro soffiato;
- ridotta escursione tonale;
- riduzione del volume.
Sperimenteremo insieme un protocollo in cui, attraverso degli esercizi, favoriremo l’attivazione di un compenso per permettere alle due corde di vibrare di nuovo con buona sinergia, recuperando così una voce più vicina a quella di sempre.
Ricorda
La laringe ha tre funzioni:
- sfinterica (si chiude durante la deglutizione per evitare che il cibo e/o la saliva vadano nei polmoni);
- fonatoria (le corde vocali si avvicinano alla linea mediana e vibrano grazie alla pressione d’aria sottoglottica che impatta sulla loro superficie);
- respiratoria (le corde vocali durante la inspirazione si aprono per permettere il miglior passaggio all’aria che entra nei polmoni).
In base alla posizione in cui la corda si è bloccata:
- abduzione (in posizione di apertura);
- paramediana (a metà strada);
- mediana (in posizione di chiusura);
potresti avere disagi più o meno evidenti su questi tre aspetti:
- deglutizione (fatica nell’ingoiare il cibo ad alcune determinate consistenze: solido, semisolido, semiliquido, liquido, doppia consistenza);
- fonazione (perdita del volume della voce);
- respirazione (sensazione di fame d’aria).
Il massimo recupero in genere si ha nei primi 3-6 mesi. Il tempo è prezioso!